Arrampicata sportiva: i climber italiani a Parigi

Eventi Giochi Olimpici 2024
30 Luglio 2024

Mercoledì 10 luglio la FASI ha presentato a Milano, presso gli Studios di Green Media Lab, i climber che rappresenteranno l’Italia ai Giochi Olimpici 2024 nelle discipline dell’arrampicata sportiva

Protagonisti della serata sono stati Laura Rogora, Camilla Moroni e Mattero Zurloni (detentore del nuovo record europeo di Speed, primo italiano a scendere sotto i cinque secondi sul tracciato della sfida di Coppa del Mondo Speed a Chamonix); mentre Beatrice Colli, anche lei classificata per i Giochi a cinque cerchi, non ha potuto partecipare all’evento a causa di una sessione di allenamento transalpino.

Un momento intenso, carico di emozione per questa spedizione azzurra in una disciplina che sigla così la sua seconda presenza olimpica dopo quella inaugurale di Tokyo. Grande novità tutta parigina è che quest’anno si concorrerà per l’assegnazione di due medaglie: i climber gareggeranno infatti in due categorie, la combinata Boulder&Lead e la competizione di Speed (velocità).

In tutto, saranno in gara 68 atleti di cui 40 (20 uomini e 20 donne) che gareggeranno nella combinata, mentre 28 atleti (14 uomini e 14 donne) che si affronteranno nella Speed. Ogni Nazione può qualificare al massimo due atleti per evento. L’Italia è la quarta nazione al mondo in termini di atleti qualificati e seconda in Europa.

I climber olimpici

Matteo Zurloni è campione del mondo di Speed, Laura Rogora ha già scritto delle pagine importanti dell’arrampicata azzurra e si presenta al suo secondo appuntamento olimpico con la certezza di essere forte nel lead e Camilla Moroni darà il tutto per tutto nel bouldering. Sono loro i tre atleti presenti all’evento, mentre Beatrice Colli non ha potuto presenziare per la concomitanza di una sessione di allenamento in Francia. In occasione della presentazione, abbiamo intervistato Matteo, Laura e Camilla.

Qual è il mood pre-olimpico? Come state?

Laura: “Sicuramente meglio di prima, nel senso che nei giorni che precedevano le qualifiche c’era un clima più teso, mentre adesso siamo tutti più rilassati, almeno io e Laura. Per quanto riguarda Matteo non saprei dire, lui si era era già qualificata da un po’”.

Matteo: “Sì, diciamo che io ho avuto un po’ più di tempo per capire cosa stesse succedendo e per preparare la gara specifica per Parigi. Nonostante ciò, non ho smesso un secondo di cercare di migliorarmi. Essermi classificato non è stato dunque un obiettivo, ma un punto di partenza. Voglio arrivare al 6 agosto nel massimo della mia forma”.

A Tokyo la novità era la presenza stessa della disciplina, mentre a Parigi il grande cambiamento è dato dalla presenza di due competizioni distinte.  Come vedete questa evoluzione?

Laura: “Allora, a Tokyo le atletiche avevano una sola medaglia, quindi c’era una combinata tra tutte le discipline. A Parigi abbiamo ottenuto due medaglie, quindi ce ne sarà una per la Speed e una la combinata tra Lead e Boulder e di sicuro rappresenta un paso avanti importante. Questo perché è difficile essere forti in tutte le diverse discipline, soprattutto nella Speed che rappresenta un mondo a parte.  La divisione rappresenta assolutamente un vantaggio non solo per gli atleti, ma anche per il pubblico che può vedere veramente le eccellenze”.

Parigi è la seconda olimpiade che ospita il climbing. Sentite il peso della responsabilità di essere i rappresentati italiani di questo nuovo mondo anche come immagine di questo sport nel mondo e in Italia?

Camilla: “Secondo me negli ultimi anni c’è stata una crescita notevole per il movimento dell’arrampicata, soprattutto dopo le Olimpiadi di Tokyo e sono convinta che con Parigi crescerà ancora di più, sperando che questo porti il CIO a optare per tre medaglie separate in vista di Los Angeles”.

Quanto siete appassionati di montagna e di arrampicata anche outdoor?

Matteo: “Io ho una casa in montagna da quando sono nato, sono sempre stato appassionato di passeggiate in famiglia, dei panorami. Ho dovuto smettere recentemente di praticare arrampicata outdoor proprio per preparare meglio le gare, però in un futuro, sono convinto che tornerò ad approcciarmi alla roccia”.

Laura: “A me piace tanto l’arrampicata su roccia, ci ho dedicato anche molto tempo in passato.  L’allenamento per le competizioni però è un molto specifico ed è difficile da affiancare all’attività in falesia. Quindi per adesso mi sono dedicata solo all’arrampicata indoor, però penso che in futuro vorrò fare qualche progetto difficile in ambiente alpino”.

Camilla: “Io ho iniziato ad arrampicare grazie ai miei genitori che scalavano entrambi in falesia, quindi anch’io sono nata in falesia tra rocce e magnesite e ci vado ancora adesso, ovviamente molto meno durante la stagione e gli allenamenti invernali. Utilizzo un po’ più la roccia come vacanza a fine stagione, mi prendo magari un mesetto per ricaricare le batterie perché mi aiuta mentalmente a trovare la motivazione e a fissare degli obiettivi per l’anno agonistico successivo”.

L’intera intervista è disponibile sul numero 07/08 di Outdoor Magazine.

Clicca qui per vedere il nostro reel realizzato insieme agli atleti olimpici!

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