Diretta Coronavirus / Negozi specializzati in crisi: il messaggio di Runner Way

coronavirus Retail
29 Aprile 2020

I negozi specializzati in questo stato di emergenza (e di chiusura) stanno soffrendo come non mai, vivendo il periodo con grande incertezza e non sempre in modo positivo.

Non è il caso di Runner Way, negozio di Colverde (Co) specializzato running e bike, il cui titolare, Alessandro Garbi, non si è lasciato demoralizzare dagli eventi ma ha reagito adattandosi fin da subito al cambiamento. Come?

Dopo l’imposizione della chiusura a marzo da parte del Governo, Alessandro si è ritrovato, come molti suoi colleghi, un po’ spaesato e con il “cuore pesante”.

Poi ha scoperto che c’era la possibilità di diventare volontari della Croce Rossa, e, dopo essersi candidato, ha iniziato una nuova avventura al servizio dei più bisognosi.

Ad aprile Fontana, il presidente della Regione Lombardia, ha allentato le restrizioni dando la possibilità ai negozi di effettuare la vendita a domicilio.

Alessandro si attiva immediatamente per far sapere ai clienti che lui è disponibile alle consegne della merce.

Inoltre pubblica un video su Facebook, un messaggio positivo e solidale:

Mi sento ottimista, sono sicuro che ce la faremo ad uscire da questo casino“. E ancora: “Voglio ringraziarvi per gli ordini che mi stanno arrivando. Una cosa la voglio dire a chi mi sta aiutando adesso, io non lo dimenticherò mai”.

Potete vederlo a questo link. 

Alessandro Garbi

Noi riteniamo che l’esempio di Alessandro possa essere utile e di guida a chi, in questo periodo storico, non vede una via d’uscita. Per questo lo abbiamo intervistato per capire come ha re-inventato le sue giornate e il sui business.

In che modo ti sei interfacciato con le aziende in questo periodo?

Devo dire che sono state loro a chiamarmi e a rassicurarmi. Marchi come Saucony, Hoka e La Sportiva hanno deciso di spostare gli ordini dell’invernale di 90 giorni. Per me questo è confortante, perché se la Fase 2 non dovesse andare bene e si tornasse al lockdown, rischierei di avere il negozio pieno di merce invenduta.

Quali saranno i passaggi per la riapertura?

Intanto in negozio passo tutti i giorni, per preparare ordini e consegne. Ho già pronti disinfettante, mascherine, guanti.

Hai iniziato o continuato a vendere online e con che incidenza percentuale rispetto al tuo fatturato totale del periodo 2019?

Grazie alla possibilità che Fontana ha dato con le vendite a domicilio, mi sono attivato avvisando i clienti. Da allora non mi sono mai fermato. Con le consegne diciamo che riesco a coprire le spese fisse del negozio (affitto, bollette) e, non avendo debiti, adesso va bene così. Mi ritengo fortunato.

Quali sono le restrizioni imposte? E come le gestirete?

La possibilità di vendere a domicilio è terminata il 24 aprile a causa del blocco del TAR Lombardia. Fino al 18 maggio non potremo aprire, quindi se Fontana non rinnova questa possibilità, mi dovrò fermare.

Nello specifico, come gestirai la sanificazione del negozio e i prodotti se diventasse obbligatoria per tutti?

Di certo non posso disinfettare le scarpe, si rovinerebbero. Devo capire bene quali strumenti esistono per la sanificazione e attrezzarmi.

Quale sarà il vostro regolamento per i clienti? E per i dipendenti?

Fortunatamente il negozio è grande e ho anche un parcheggio privato con uno spazio esterno. Se la regola sarà quella di far entrare non più di due o tre clienti alla volta, allestirò un gazebo esterno con delle sedie per l’attesa. Per la gestione interna delle entrate, sto imparando molto dall’attività di volontario della Croce Rossa, essendo spesso di turno all’entrata dei supermercati. Quindi metterò in pratica quello che ho visto: distanze, percorsi obbligati, ecc.

Cosa ti aspetti dal primo periodo di apertura?

Vorrei dire ai miei competitor di non cadere nella tentazione di svendere i prodotti. Altrimenti sarà un massacro per tutti. Con i miei colleghi che vendono bici abbiamo già un accordo di non applicare più del 10% di sconto.

Venderai mascherine per lo sport?

Assolutamente no. Ho già avuto proposte da qualche azienda ma ho rifiutato. Voglio mettermi alle spalle questo brutto periodo e le mascherine in questo non aiutano.

Come vedi il futuro dei negozi specializzati running/outdoor e dello sport in generale?

Sono ottimista, se vediamo questo periodo disastroso come un’opportunità per rinascere, ce la possiamo fare. Anche se prevedo una grossa scrematura e molti negozi spariranno. Tieni conto che io con questa chiusura forzata avrò perso 90.000 euro di fatturato.

Quali aspetti negativi e quali invece positivi ti lascerà questa pandemia?

Tanti aspetti negativi, ma mi concentro su quelli positivi. Sono stato parà e ho partecipato a qualche missione difficile. Il virus non mi fa paura. Questa pandemia mi ha dato la possibilità di aiutare gli altri con il volontariato. E questa è un attività che non abbandonerò più. Chi è fortunato come me ha il dovere di dare qualcosa a chi sta meno bene. E poi sono sicuro che tutte le persone in generale, stiano capendo il vero valore della libertà.

Riesci ad avere una previsione temporale per tornare ai livelli di fatturato pre-crisi?

Secondo me in 7/8 mesi dovrei recuperare.

Cristina Turini

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