L’editoriale del Direttore / Voci bianche

Best of the day
24 Aprile 2024

Avrei potuto parlare dei “soliti” numeri, citando le numerose e sempre stimolanti statistiche che vi proponiamo anche su questo numero di Outdoor Magazine. Del report di McKinsey & Company che analizziamo alle pagine 12-13. Dei risultati della nostra sempre attesissima e per certi versi “temuta” inchiesta dedicata alla distribuzione italiana, con ben 101 dettagliate schede-interviste ad altrettanti negozi. Dei dati scoraggianti relativi alle vendite di aziende e retailer tra fine 2023 e inizio 2024. O di quelli incoraggianti riferiti al climbing, settore sempre più importante dell’outdoor industry, al quale dedichiamo il nostro speciale del mese in allegato.

E, sempre a proposito di numeri, avrei potuto parlare di quelli davvero notevoli, invidiabili e da pochi invidiosi “invidiati” (ma che se ne facciano una ragione) relativi agli ORBDAYS di Riva del Garda. Che quest’anno festeggiano un’attesissima decima edizione con un anticipo strategico delle date al 26-27 maggio, aprendo di fatto le danze della stagione PE 2025. Ma di tutto questo, e molto altro, trovate i dovuti approfondimenti e dettagli sfogliando le prossime pagine.

Più che di cifre vorrei ora parlare di colori, regalando una nota cromatica – anzi due – a questa mia consueta riflessione mensile che è sempre un piacere condividere con le nostre decine di migliaia di affezionati lettori (pardon, basta numeri, ma è bene sempre ricordare che il bello di Outdoor Magazine è il fatto di essere davvero “letto” perché – almeno così ci dicono –sempre molto ricco di contenuti stimolanti e interessanti, frutto del lavoro giornalistico della nostra redazione e dei nostri autorevoli collaboratori. E non semplicemente “sfogliato” come forse capita – almeno così ci dicono – ad altri media magari esteticamente impeccabili ma puntualmente assai evanescenti).

Sarà forse l’influenza di Marrano, l’autore misterioso che da alcuni numeri ha “sfrattato” uno spazio pubblicitario a favore di un momento di riflessione e che piacevolmente ci accompagna nell’assai apprezzata terza di copertina di Outdoor Magazine, ad accentuare questa mia vena un po’ polemica e ad avermi ispirato la suggestione cromatica del titolo. Già, perché alla sua brillante riflessione sulle “voci verdi” che vi invito a leggere come un saporito aperitivo o un agrodolce dessert di questo numero, fa da contraltare il bianco etereo delle voci di cui sopra.

Voci bianche: ossia, tecnicamente, quelle dei bambini, almeno fino a quando non avviene la muta delle voce (fino ai 12-13 anni per i maschi e un po’ dopo per le femmine). Voci che troppo spesso – dobbiamo ammetterlo – non ascoltiamo abbastanza o magari non capiamo nel giusto modo. E che invece rappresentano il futuro del nostro mondo, oltre che dei nostri mercati e relativi business. Anche quello dell’outdoor. È soprattutto alle loro caratteristiche, esigenze e peculiarità, oggi assai diverse da quelle di un tempo, che bisogna pensare quando si prefigurano i prodotti e le strategie del futuro. Voci che peraltro potrebbero, in generale, ispirarci di più. Perché in fondo, come diceva Pascoli, in ogni uomo si cela un “fanciullino”, inteso come la capacità di guardare con stupore quanto ci circonda. Ma diventando adulti si tende a perdere (a eccezione del poeta) questa particolare sensibilità dell’infanzia, così come l’innocenza, la sincerità, l’entusiasmo, il candore e il sorriso disinteressato. Tipici dei bambini. Tutte emozioni che purtroppo in età adulta spesso scompaiono o si fanno assai rare, mentre invece sarebbero decisamente utili da riscoprire nelle relazioni umane e lavorative.


Benedetto Sironi – Editoriale Outdoor Magazine n°04/2024

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