Avremmo potuto usare come titolo di questo editoriale anche “Il troppo stroppia”. Oppure “Meglio non pisciare fuori dal vaso”. Insomma il concetto è chiaro e richiama anche la nota espressione “Less is more”. Pochi sapranno che è stata coniata dall’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe, nato a fine ‘800, padre del razionalismo e uno dei maggiori esponenti, assieme al francese Le Corbusier, del modernismo. Con un esplicito richiamo nel puntare sull’essenziale, eliminando il superfluo. Insomma fare meno per farlo possibilmente meglio.
Un concetto che viene ripreso anche nella consueta puntata della rubrica a cura di Italian Outdoor Group che trovate a pagina 10. Nello specifico si parla di fiere ed eventi, specialmente quelli dedicati agli operatori. Ma non solo, visto il proliferare ormai quasi incontrollato di gare, festival, kermesse e iniziative di ogni genere e target. Una sovrabbondanza che stride ancor più specialmente in un periodo di ridimensionamento del mercato, con la conseguente necessità di ottimizzare sforzi e risorse da parte di tutti. Ecco quindi un doveroso e condivisibile richiamo a concentrarsi su meno appuntamenti, che peraltro funzionino al meglio e siano per certi versi irrinunciabili (o quasi).
Come gruppo MagNet non possiamo che concordare con questa visione. Non solo a parole, tanto che già un anno fa avevamo deciso di unire le forze con il team di Outdoortest.it, organizzatore per due anni degli Skimodays di Bormio. Risultato? Una bella e riuscita sinergia che di fatto ha portato ad accorpare nella stessa data e in un unico concept i due eventi b2b con la formula di esposizione & test: gli Skimodays, appunto, e i nostri Winter Business Days a Pontedilegno–Tonale, dei quali vi abbiamo ampiamente raccontato sullo scorso numero. Oltre che a lanciare un nuovo, atteso e apprezzatissimo format rivolto al pubblico. Stiamo parlando del primo Skimofestival, di cui trovate il report nelle prossime pagine. Piccolo spoiler: ci saranno, molto probabilmente, delle attese novità che andranno auspicabilmente a “ripulire” il calendario e a rafforzare il ruolo di questi nostri format in vista della prossima stagione invernale.
Ma prima di pensare al 2025, facciamo un passo indietro al 2023, oltre che al primo trimestre di quest’anno. È proprio agli scorsi mesi, come sapete, che è dedicata la nostra inchiesta “La Carica dei 101”, della quale vi proponiamo l’ultima puntata. Numerosi, come di consueto, gli spunti utili e interessanti emersi. Per scoprirli vi invitiamo a leggere con attenzione le varie schede, ognuna delle quali rappresenta un’illuminante fotografia di una porzione più o meno ampia del mercato. Ma c’è una considerazione in particolare sulla quale vogliamo porre l’attenzione, peraltro condivisa ben dall’80% degli intervistati: “Avremmo dovuto ordinare di meno” (a proposito dell’argomento con il quale abbiamo aperto questo editoriale).
Un’ammissione che dice tanto e ovviamente coinvolge non solo i negozi, ma anche le aziende. Le quali in molti casi, forse, avrebbero potuto esse stesse gestire e contingentare meglio le vendite. In questo modo non avremmo magari evitato del tutto ma perlomeno mitigato l’eccessiva sovrabbondanza dei magazzini e le relative difficoltà di mercato che ancora oggi viviamo. Certo, lo sappiamo bene tutti: anche il settore outdoor storicamente ha già vissuto periodi altalenanti con fluttuazioni più o meno positive. Ma la crescita vissuta nel periodo 2020-2022 è stata senz’altro unica nelle sue dimensioni e per la sua impetuosità. Per questo, a maggior ragione, si poteva prevedere con altri modi e tempistiche un “rimbalzo” al contrario. Ma visto che è inutile “piangere sul fatturato mancato”, che serva a tutti da lezione e che faccia riflettere chi non ha ancora capito – si parli di eventi, vendite o quant’alto – che talvolta è molto meglio… anche meno.