Questo titolo di battistiana memoria (riprende un celebre passo della canzone “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” scritta nel 1972 da Mogol e Lucio Battisti) mi pare particolarmente adatto per introdurre questo numero speciale di Outdoor Magazine, ma anche il particolare periodo che tutto il settore sta vivendo. E non solo. Andiamo per ordine.
Innanzitutto è chiaro che il concetto di salita e discesa è strettamente legato a molte delle attività outdoor che si possono praticare in montagna e non solo, nelle quali la verticalità è uno dei fattori principali (trekking, alpinismo, climbing, trail running). C’è però una disciplina in particolare che unisce in modo particolarmente caratterizzante e indissolubile questi due elementi. Parliamo dello scialpinismo, al quale dedichiamo un intero speciale in allegato a questa uscita, con contenuti davvero stimolanti e anche in alcuni casi provocatori e “costruttivamente polemici” (sul tema Olimpiadi, ad esempio, ma non solo). Basti leggere il riassunto della tavola rotonda sullo skialp organizzata durante la seconda edizione dei nostri Winter Business Days lo scorso 28 gennaio a Ponte di Legno – Passo del Tonale. Evento del quale, peraltro, troverete un report proprio nelle prossime pagine. O la nostra esclusiva inchiesta con le interviste a molte aziende di riferimento dello scialpinismo, dalla quale emergono spunti molto interessanti e per certi versi inaspettati.
Un numero speciale pensato e realizzato, non a caso, anche in concomitanza con la prima edizione dello Skimofestival (dove sarà distribuito con una speciale extra tiratura), organizzato proprio dal nostro gruppo MagNet con la collaborazione e il supporto di importanti partner (tutte le info su skimofestival.com). Si tratta del primo festival italiano interamente dedicato a questo mondo, aperto agli appassionati di ogni livello tecnico e sportivo, dai principianti agli atleti, che andrà in scena tra Santa Caterina Valfurva e Bormio dall’8 al 10 marzo (ve lo racconteremo ampiamente nei prossimi giorni e settimane sui nostri canali web e print).
Ma in senso generale, il titolo di cui sopra ci rimanda anche all’andamento del mercato outdoor, in particolare negli ultimi mesi del 2023. Il quale, secondo le previsioni, continuerà anche quest’anno. Dopo le vertiginose salite di fatturati, utili (e anche listini) che hanno caratterizzato quasi un intero triennio – dal 2020 al 2022 – ecco un ultimo anno (2023) dove invece il calo è stato importante e generalizzato. Forse prevedibile, ma certo non senza effetti collaterali. A confermacelo è anche la seconda puntata della nostra sempre attesa inchiesta ai negozianti, la “Carica dei 101”, dalla quale emergono nuovamente i vari mal di pancia della distribuzione. Provocati da una stagione partita tardi causa meteo, da magazzini ancora un po’ troppo ingolfati, da un’insufficiente collaborazione da parte delle aziende (fatte salve alcune eccezioni) e da uno scontento generale per le scontistiche presenti online.
Ma le novità e gli spunti provocatori non finiscono qui. Da questo numero introduciamo anche una nuova rubrica. Una sorta di contro-editoriale che trovate in terza di copertina e che abbiamo denominato “LaFuori”, con tanto di manifesto programmatico e un primo scritto particolarmente “pepato” vergato da un autore misterioso. Il quale promette di “insaporire” ancor di più il menù che ogni mese la redazione di Outdoor Magazine cucina per i nostri esigenti e numerosi commensali.