La moda circolare diventa protagonista per una settimana nello store milanese di The North Face. Il brand americano, insieme a LifeGate, ha organizzato un Circular Design Workshop. Questo evento trasforma la sede di via Orefici 11 in un hub dove discutere del problema, ricercare possibili soluzioni e testare sul campo ciò che si può fare in termini di riparazione e recupero. Sarà infatti possibile per chiunque portare i propri capi a riparare e partecipare a workshop di upcycling.
Produrre meglio, produrre meno
La settimana del Circular Design Workshop è stata inaugurata con un talk giovedì 12 ottobre, dal titolo Sentieri sostenibili: L’outdoor alla scoperta dell’economia circolare. Vi hanno partecipato Ilaria Chiavacci, giornalista di moda; Julian Lings, The North Face senior sustainability manager; Matteo Aghemo, co-founder di Must Had; Silvia Stella Osella, consulente creativa. Ha moderato Tommaso Perrone, direttore di LifeGate.

Così, dal 13 al 18 ottobre (domenica esclusa) dalle 16 alle 19 chiunque potrà portare i propri capi a riparare e partecipare a workshop di upcycling. Nella sede The North Face è stata allestita una vera e propria stazione per la riparazione dei capi. Non si può parlare di sostenibilità nella moda senza interrogarsi su come allungare il più possibile la vita dei capi.
Inoltre, durante la settimana saranno attivi anche dei worskhop di upcycling dove artigiani esperti spiegheranno molte tecniche per dare nuova vita a capi e tessuti usati. Come? Sia in via trasformativa, ovvero ricavando gadget o altri capi da zaini, giacche o pantaloni The North Face ormai vecchi; che decorativa, grazie a tecniche di ricamo, pittura o applicazione. I designer (Canto Primo e Operamia) e le sarte (Raffaella Spampanato e Ilaria Ferrari) fanno parte della community di Must Had, startup innovativa che fornisce alle aziende soluzioni circolari per dare nuova vita ai materiali tessili in eccesso.
Qui e qui i link per iscriversi ai circular design workshop.
L’impegno di The North Face
The North Face si impegna in questo senso dagli anni ’70: l’obiettivo è di sviluppare prodotti più performanti lasciando un’impronta sempre più piccola sul pianeta.
“Ci stiamo concentrando sulle nostre maggiori fonti di impatto ambientale, ovvero i materiali che utilizziamo, la catena di approvvigionamento e il modo in cui sono progettati”, ha spiegato il senior sustainability manager Julian Lings. “Stiamo intervenendo su queste aree chiave, mantenendo le prestazioni e la durata che i nostri clienti si aspettano dai prodotti The North Face.

“Abbiamo mantenuto le funzioni di garanzia e riparazione, anche se il marchio è cambiato e si è evoluto, sia a livello geografico che di scala. Attraverso il programma TNF Renewed abbiamo intrapreso un nuovo viaggio per riprendere le idee di garanzia e riparazione, ma portandole ancora più avanti. Così, possiamo siamo fare in modo che i prodotti rimangano in uso più a lungo e consentire a nuovi consumatori di sperimentare e impegnarsi con il marchio”, ha concluso Lings.

Il Circular Design Workshop