Trans d’Havet edizione numero 12. Sfiorata dal maltempo durante la nottata di venerdì, che però non ha mancato la giornata di sabato, la TdH è comunque stata un successo. Tanti, anzi tantissimi come mei prima d’ora, gli atleti che si sono messi alla prova nelle piccole Dolomiti: per la precisione 700 provenienti dall’Italia ma anche da tanti Paesi europei.
Dopo il primo podio nel 2018 e il ritiro dello scorso anno a causa di una brutta caduta mentre guidava la corsa, Roberto Mastrotto (La Sportiva) si è voluto prendere una bella rivincita infilando una nuova vittoria nella Ultra di 80km (e 5500 metri D+), davanti ad un collega vicentino, Simone Vigolo, e al romagnolo Luca Zamagni. Gara al femminile andata all’ex azzurra di Valdobbiadene Cristiana Follador (anche lei ambassador per La Sportiva), seguita dalla cremonese Giorgia Nichetti e dalla vicentina Elisabetta Pozza. Presente anche l’atleta Salomon Christian Modena, desideroso di testarsi su una gara a cui è molto affezionato e di rientro da una stagione di stop forzato.
Nella prova Marathon di 42km staccatasi in mattinata da Recoaro Terme il bresciano Diego Angella si presentava come il campione da battere, viste le già due vittorie consecutive portate a casa sulla stessa distanza nel 2021 e 2022. A dargli filo da torcere, almeno alla vigilia, c’erano nomi di peso se non altro nel panorama locale come Zambon (vincitore nella 80km 2022), Rigodanza e Maran. Ma per il portacolori del ASD Sicurlive Sport Team – La Sportiva il pensiero fisso era uno solo: mettere a segno anche il terzo successo. E così è stato. Nella gara donne il gradino più alto del podio è andato a Giulia Jedrejcic.
Per finire, nella gara più corta ad avere la meglio sui 24km previsti è stato il vicentino Luca Marchioro che è andato a migliorare il secondo posto conquistato nella scorsa edizione. Infine, a liquidare la corsa rosa è stata Alice Casali, già trionfatrice dell’edizione 2021 e oggi presentatasi sulla finish line di nuovo come regina di questa dodicesima TdH.
“È stato un viaggio pazzesco. Con la Trans d’Havet ho un legame particolare da quando ho iniziato a correre. Ho subito iniziato buttandomi su questa gara anche se totalmente impreparato, ma di anno in anno mi sono ripresentato in partenza a Piovene Rocchette. Avevo un sassolino nella scarpa da togliermi dall’anno scorso e ci tenevo a stare sotto le dieci ore sul percorso originale. Aver fatto questo risultato mi rende felicissimo. Nella notte non abbiamo preso una goccia di pioggia e le temperature sono state, tutto sommato, ideali. Ho sofferto un po’ il caldo solo nella discesa finale”
(Roberto Mastrotto)

Trans d’Havet è resa possibile grazie alle centinaia di volontari che ad ogni edizione si danno appuntamento sulle Piccole Dolomiti per assicurare il migliore svolgimento possibile della manifestazione in ogni sua sfaccettatura. Impossibile dimenticare poi il prezioso sostegno degli sponsor con Craft, Compressport, Oliviero Toyota, Masters, Why Sport, Sambo Servizi, Manaly, Elleerre. Sette i rifugi toccati: Malga Davanti Novegno, Rifugio Passo Xomo, Rifugio Papa, Rifugio Campogrosso, Rifugio Fraccaroli, Rifugio Scalorbi, Chalet Montefalcone.
Foto credits: Federico Bruttomesso, Nadia Pietrobelli, Enrico Merlo



