In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che cade il 22 marzo, il Club Alpino Italiano annuncia il progetto “Le sorgenti d’acqua: una conoscenza fondamentale nell’era del cambiamento climatico”, con il quale il club intende identificare, classificare e monitorare le sorgenti d’acqua che si trovano nell’ambiente montano del territorio nazionale.
Le sorgenti d’acqua e la crisi climatica
Le sorgenti d’acqua sono diventate un argomento interessante negli ultimi anni, in quanto legate alla crisi climatica: questo perché il riscaldamento globale sta avendo un impatto significativo sul ciclo idrologico del pianeta, influenzando la disponibilità di acqua dolce e la qualità delle fonti idriche. L’acqua, come risorsa, è estremamente minacciata dalla crescente domanda, dalla diminuzione delle precipitazioni e dallo scioglimento dei ghiacciai.
Il grande valore dell’acqua
Il Cai sottolinea che l’acqua è uno degli asset naturali che contribuiscono a fornire beni e servizi di valore, diretto o indiretto, per l’uomo e che sono necessari per la sopravvivenza dell’ambiente stesso da cui sono generati.
L’associazione, nel recente paper “Biodiversità, Servizi ecosistemici, Aree protette, Economia montana”, ha fatto propri gli obiettivi della Strategia europea 2023 per la biodiversità, in particolare il ripristino degli ecosistemi degradati e della continuità ecologica dei corsi d’acqua e l’estensione delle connessioni ecologiche attraverso le infrastrutture verdi e blu.
Il delegato all’ambiente del Club Alpino Italiano, Mario Vaccarella, sottolinea la necessità di affrontare l’attuale crisi idrica con responsabilità da parte di tutti: “È necessario un vero patto tra città e montagna per garantire a tuti acqua potabile di qualità, applicando così il recente Decreto legislativo 18/2023 di attuazione della Direttiva europea 2020/2184, che ha come obiettivo la protezione della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano. Un patto, questo, necessario anche per raggiungere l’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”, la cui finalità è garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. L’Obiettivo 6 vede nostri rappresentanti impegnati nell’apposito gruppo di lavoro istituito presso ASviS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile”.

Gli obiettivi del progetto
Con il progetto, il Cai ritiene importante comprendere l’importanza delle sorgenti d’acqua per l’ecosistema e adottare misure per preservare e proteggere queste risorse vitali per il pianeta e la nostra sopravvivenza.
Gli obiettivi sono capire quante sorgenti e fontanelle sono presenti nei territori alpini e appenninici del nostro Paese, dove si trovano, quali sono le loro caratteristiche e quali sono le variazioni temporali delle stesse. Il progetto partirà da due dati che sono già disponibili e presenti nel database OpenStreet Map: le 4.685 sorgenti e le 28.979 fontanelle che sono ubicate lungo la Rete escursionistica italiana.
Il progetto vede come capofila la Struttura Operativa Sentieri e Cartografia del Cai: l’intento è quello di coinvolgere, oltre agli Organi tecnici e alle Sezioni del Sodalizio, anche il Ministero dell’Ambiente, le università e i centri di Ricerca.
“Siamo di fronte ad una situazione climatica ormai diventata strutturale, e non più eccezionale” afferma Antonio Montani, il presidente generale del Cai. “Con questo progetto, il Club alpino italiano intende dare il proprio contributo per capire la situazione relativa alla disponibilità di un bene primario come l’acqua, fondamentale per ogni tipo di attività umana in montagna e non solo, mettendo poi i risultati a disposizione di tutti per facilitare lo studio delle soluzioni necessarie per accrescere la resilienza”.