Il bilancio del 2021 di ACBC si è chiuso registrando un +94% rispetto all’anno precedente.
Nell’ultimo biennio l’azienda BCorp, valutata oggi 37 milioni di euro sul mercato, ha dato vita a una serie di partnership con ben 32 marchi del panorama nazionale e internazionale del fashion tra cui: Missoni, MSGM, Diadora e Piquadro.
Vendendo oltre un milione di calzature, prodotte seguendo i più alti standard etici e di qualità, dal 2017 la società si è posta come punto di riferimento nel settore.
Per il 2022 punta a una crescita del +70% rispetto il 2021. E ancora, prevede, entro i primi giorni di agosto di questo anno, l’opening del terzo monomarca oltreconfine a Londra, in Regent Street, dopo l’apertura degli store ad Amsterdam e Pechino.

Gli obiettivi per il 2023/2024 sono molteplici tra cui la quotazione in Borsa per la prima azienda italiana di calzature ufficialmente certificata B Corporation.
La continua attività di Ricerca e Sviluppo in ambito sostenibilità ha condotto la realtà di sneakers green a ottenere quattro brevetti: ZipShoes, FreeBio, Beyond Plastic e BioHeel. Tutte licenze legate a nuove tecnologie di produzione attente all’ambiente.
In tal senso, ACBC si è differenziata fin da subito dai suoi competitor e con il rispetto dei criteri animal-free, bio-based e l’uso di materiali riciclati hanno dato vita al suo business model aziendale. Un’intuizione dei founder Giò Giacobbe (in basso a sinistra) ed Edoardo Iannuzzi (in basso a destra) che, inoltre, ha portato alla realtà di focalizzarsi sulla tematica della gender equality. È dal 2020, infatti, che il personale organico è passato da 9 a 27 dipendenti, di cui 19 donne.

