“Toccare il cielo con tre dita” è il titolo della serata durante la quale Andrea Lanfri, atleta Ferrino, racconterà la sua storia. Appuntamento dunque al 15 giugno, a Torino, presso l’auditorium del Sermig – Arsenale della Pace per un appuntamento con l’atleta che un mese fa è diventato il primo pluriamputato a raggiungere il tetto del mondo.
Dalla rinascita dopo la meningite alla vetta dell’Everest, l’incontro rappresenta l’occasione per ascoltare una storia incredibile fatta di coraggio e forza di volontà da quell’intervento che nel 2015 aveva salvato la vita di Andrea Lanfri, ma gli era costato l’amputazione delle gambe e di sette dita delle mani.
Fu allora che sua madre gli disse “Adesso tornerai a casa, ti aspetterà un percorso difficile, alla fine sono certa che riuscirai a tornare alla normalità, ma purtroppo non potrai più andare in montagna”. La risposta immediata di Andrea fu: “E chi lo ha detto?”.

In questa risposta è racchiuso lo spirito di un grande alpinista che ha vinto la sua sfida più grande, arrivando, alle 5,40 ora nepalese di venerdì 13 maggio, sulla vetta dell’Everest, a 8848 metri sopra il livello del mare, grazie alle sue protesi speciali.
In Piazza Borgo Dora 61, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, l’evento sponsorizzato da Ferrino è gratuito, ma la prenotazione online è altamente consigliata.
Nel corso dell’incontro, Lanfri mostrerà le immagini fotografiche e i filmati realizzati durante la difficile salita e ripercorrerà le tappe del lungo percorso che lo ha portato sul Tetto del Mondo, passando attraverso la salita delle grandi montagne delle Alpi (il Monte Rosa, il Monte Bianco e la Cima Grande di Lavaredo) e di vette extraeuropee come il Chimborazo (6268 m) e il Putha Hiunchuli (7.246 m).
Il luogo scelto come sede della serata ha un significato molto particolare. L‘Arsenale della Pace, infatti, è stata una delle più antiche fabbriche italiane di armi, attiva fino al secondo dopoguerra, poi dismessa e trasformata, grazie all’impegno del Sermig fondato da Ernesto Olivero e sua moglie Maria nel 1964 e al lavoro gratuito di centinaia di migliaia di persone, in un “monastero metropolitano”, laboratorio di idee e punto di riferimento per chi cerca aiuto: donne, uomini, bambini feriti dai disagi del nostro tempo.

Sono oltre 3.700 le iniziative di Pace, aiuto e sviluppo nei 5 continenti che il Sermig ha svolto in 57 anni, oltre ad una sede a San Paolo del Brasile e a Madaba in Giordania.
Proprio presso una struttura del Sermig, l’ex Eremo dei Camaldolesi, ora “Arsenale dell’Armonia” poco distante dal centro città, Andrea farà visita lo stesso giorno ad alcuni bambini e ragazzi affetti da gravi patologie e curati all’Ospedale Infantile Regina Margherita, ospitati dal Sermig con le loro famiglie e provenienti dal Kyrgyzstan e dall’Ucraina. A loro, di cui molti purtroppo sono a rischio amputazione, Andrea racconterà privatamente la sua storia, esempio di determinazione e speranza.
“Con le sue imprese e con la sua sensibilità per le tematiche sociali Andrea è divenuto un simbolo di speranza e rinascita – commenta Anna Ferrino, ceo di Ferrino Outdoor – Organizzando questa serata per raccontare la sua storia in un luogo speciale come l’Arsenale della Pace abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo per testimoniare il valore che per noi di Ferrino ha la passione per lo sport: un modo per realizzare noi stessi come persone, in un percorso che non può prescindere dall’incontro con gli altri e dalla solidarietà. Siamo felici oggi di accogliere Andrea nella nostra città e di far ascoltare la sua storia a centinaia di persone, così come siamo orgogliosi di aver contribuito, dal 2020 ad oggi, alla realizzazione del sogno di Andrea, accompagnandolo sul tetto del mondo”.
La serata è organizzata in collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino:
“Andrea è oramai parte della storia dell’alpinismo a livello mondiale – commenta Daniela Berta, Direttrice del Museo – e accoglierlo nella nostra città, a nome del MuseoMontagna, è un onore: questa serata a cui abbiamo il piacere di partecipare è solo il primo passo verso una collaborazione tra Andrea e il Museo che andrà a realizzarsi nei prossimi mesi”.