“An ordinary day for Nico Favresse”: intervista all’ambassador SCARPA

Arrampicata Atleti
25 Maggio 2021

È Nico Favresse, climber e ambassador di SCARPA, il protagonista del nuovo cortometraggio “An ordinary day for Nico Favresse” realizzato dal fotografo e film-maker Jan Novak.

Disponibile sul canale YouTube del brand, il documentario mostra una giornata “tipo” dell’atleta belga, un racconto ironico e scanzonato da cui traspare tutta la motivazione e la passione che lo lega al mondo dell’outdoor.

Nel video è possibile vedere Nico alle prese con parapendio, mountain bike e naturalmente arrampicata nel corso di un’intera giornata, il tutto scandito da una colonna sonora molto speciale: scritta da lui stesso.

Favresse è un climber a 360 gradi, che con SCARPA condivide un rapporto di collaborazione duraturo e sinergico. Questo si basa innanzitutto sull’importanza di rispettare la natura, attraverso scelte e comportamenti consapevoli che, pur nella loro semplicità, sono un invito a uno stile di vita sano e più attento all’impatto sul pianeta.

Per Nico arrampicare non è un semplice sport ma un’attività che dà un senso profondo alla vita: Arrampicare per me è un modo per entrare in contatto con la natura. L’arrampicata mi porta in posti magnifici, mi stimola a superare i miei stessi limiti e mi fa provare l’emozione unica di essere parte di qualcosa”.

Lo abbiamo intervistato per voi

Nel docufilm possiamo vedere il forte legame che hai con la natura. Come lo definisci?

È semplicemente il luogo in cui mi sento più a casa.

Ti importa molto del destino del nostro pianeta. Quali sono le azioni concrete che intraprenderai per cercare di salvaguardarlo?

Penso che il meglio che possiamo fare sia istruirci il più possibile e diffondere equamente le nostre conoscenze. Più sappiamo, più è difficile rimanere inattivi. Personalmente credo che il modo migliore per aiutare il destino del nostro pianeta sia usare la mia immagina di personaggio pubblico, per ispirare la mia comunità di “followers”a cambiare. E il modo migliore per ispirare è cercare di essere un esempio.

Pensi che il comportamento di una singola persona possa fare la differenza?

Credo che un comportamento possa ispirare molti!

Cosa ti lega al marchio SCARPA? Quali sono i valori che condividi con il marchio?

Come scalatore, il pezzo più importante dell’attrezzatura da arrampicata sono le scarpette, quindi è fondamentale per me che SCARPA faccia delle ottime calzature che mi permettano di avere il miglior feeling sulla roccia. Apprezzo molto il fatto che sia un’azienda a conduzione familiare dove, a differenza della maggior parte delle aziende di arrampicata, l’attività non è guidata da azionisti interessati solo a massimizzare il proprio profitto. In SCARPA c’è una vera motivazione a servire lo sport, sviluppando prodotti all’avanguardia e durevoli ma anche arrecando il minimo danno al pianeta.

Hai viaggiato in tutto il mondo. Hai mai incontrato una cultura/popolazione che, in termini di sostenibilità, avesse davvero qualcosa da insegnarti?

Fondamentalmente tutti i Paesi più poveri vivono in modo molto più sostenibile di noi. In qualche modo essere ricchi va di pari passo con inquinare e avere un modo di vivere non sostenibile su scala globale. Viaggiare in paesi come il Pakistan, l’India, l’Albania, il Venezuela e le campagne della Cina mi ha aiutato a capire che possiamo convivere con molto meno ed essere comunque felici. Anche essere in spedizione per più mesi con il minimo comfort ti insegna lo stesso e ad apprezzare le cose più semplici della vita. Per esempio, solo avendo acqua fresca che scorre da un rubinetto, dimentichiamo tutto lo sforzo necessario alla nostra civiltà per ottenere quel livello di comfort eccezionale. Inoltre, ho notato che la maggior parte delle culture povere che ho incontrato hanno mantenuto un legame speciale con la natura, un apprezzamento unico della Terra, qualcosa da cui noi, Paesi più civili, ci siamo allontanati.

Sappiamo che hai scritto la colonna sonora del docufilm. Cos’è per te la musica e che ruolo gioca nelle tue spedizioni? Se non fossi stato uno scalatore… saresti stato un musicista?

È sia un modo per entrare in contatto con me stesso che con ciò che mi circonda. Le spedizioni mi aiutano a trarre ispirazione dalla musica raccogliendo molte emozioni e la musica aiuta la mia scalata, dandomi un modo per elaborare queste emozioni e permettendomi di godermi ancora di più la mia arrampicata. Suonare musica su una grande parete è magico per me… Non c’è posto su una superficie orizzontale dove puoi esprimerti in questo modo su uno strumento musicale. Non si tratta delle note, ma dell’energia che attraversa il tuo strumento. Quindi è un’attrezzatura molto importante per le mie esplorazioni di free climbing sulle big wall. Penso che se non avessi seguito la via dell’arrampicata avrei sicuramente sognato di essere un musicista professionista.

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