L’outdoor continua a far sognare e sembra essere il trampolino di lancio per il successo dell’offerta turistica futura. Turismo outdoor che, per il Garda Trentino SpA, non rappresenta il futuro bensì il presente. Oggi più che mai. La pandemia ha, oltretutto, velocizzato questo processo di rivalutazione dell’outdoor in un’ottica di sviluppo del turismo.
Si è svolto lunedì 15 marzo alle 20.30 il primo dei tre webinar organizzati da Mmove in collaborazione con i maggiori esperti di windsurf, mountain bike, arrampicata, con le aziende di riferimento, gli specialisti del settore e l’azienda di promozione territoriale Garda Trentino SpA.
Nel primo appuntamento, moderato dal giornalista Claudio Chiarani, si è trattato di arrampicata, vie ferrate e canyoning. Nei webinar del 18 e 22 marzo (alle stessa ora) si parlerà di turismo e nuove prospettive per il settore delle esperienze, analizzando diversi aspetti come target, territorio, offerta e sicurezza.
In apertura l’intervento di Oskar Schwazer – direttore Garda Trentino SpA – che ha introdotto il territorio del Garda Trentino, caratterizzato dalla stagione turistica “più lunga” delle Alpi. Si contano più di 900 mila turisti annui, di cui un 80% di stranieri. Anche il mercato nazionale è sempre più in crescita grazie alla varietà dell’offerta turistica incentrata sull’outdoor.

Angelo Seneci di Outdoor Advisor e Mauro Girardi direttore della scuola di alpinismo Mmove hanno raccontato l’arrampicata nel Garda Trentino. Dagli esordi, 80 anni fa, con Detassis fino a oggi, con le sue falesie e le numerose vie sia sportive sia alpinistiche. A fine Anni Ottanta il Garda Trentino ospitò il primo Rock Master, che rese questo territorio la “home of climbing” agli occhi del mondo. Nel 2010 Grada Trentino SpA ha lanciato il progetto Outdoor Park, un piano di sviluppo pluriennale in cui sette amministrazioni comunali e la Provincia hanno pianificato i prossimi 10 anni di sviluppo outdoor.
Tommaso Peduzzi (Regiondo GmbH), è stato interrogato su come sia cambiata la domanda negli ultimi tre anni e cosa chiedono i turisti oggi. Come la tecnologia sia stata di supporto alla crescita del settore outdoor e quali saranno i trend rilevanti per i prossimi anni.
“Nel 2019-2020 si è registrata una crescita del 30% da parte di operatori che lavorano nella filiera outdoor e che hanno deciso di digitalizzarsi. La tecnologia è stata di fondamentale supporto per la crescita del settore outdoor, perché consente di intercettare il cliente ancora prima che arrivi in loco. Prima le richieste arrivavano via mail, attraverso telefonate o in forma scritta… in questo la tecnologia ha aiutato tantissimo. Infine, per quanto riguarda i trend futuri, crediamo che l’attività outdoor sia il nuovo ‘lusso’, la tipologia di vacanza di cui tutti vorranno fruire. E il Covid ha fatto apprezzare ancora di più questo genere di vacanza”.
Riguardo alla gestione del rischio, ha parlato Angelo Seneci. Crescita dei numeri e crescita degli incidenti sono direttamente proporzionali?
“Potrebbe, in quanto negli ultimi anni i numeri sono esplosi. Una volta c’erano pochi arrampicatori e questi pochi erano esperti, oggi la percentuale praticanti/esperti si è ribaltata completamente. Ci sono molti neofiti che dalla palestra di arrampicata arrivano alla falesia e all’ambiente naturale. Negli ultimi 10 anni è stato elaborato un protocollo di gestione del rischio applicabile sulle falesie che fanno parte dell’Outdoor Park”.
Cosa significa applicare un protocollo? Significa mettere in atto quattro azioni:
- valutazione preliminare e progettazione
 - attrezzatura professionale
 - informazione
 - controllo e manutenzione periodica
 
Queste azioni permettono di mitigare e rendere accettabile il rischio.
Emanuele Gerli, sales manager Italia di Climbing Technology ha presentato la collaborazione di Climbing Technology con Mauro Girardi e Mmove, che si concretizza nel progetto Safety First, presentato tre anni fa agli Outdoor Business Days di Riva del Garda. Un vero e proprio incubatore di procedure di sicurezza, dove aziende e professionisti del settore condividono know-how, esperienze, strategie di prevenzione e di gestione dei rischi legati all’attività outdoor.
Il primo importante step è stato firmato dalla collaborazione tra lo Studio legale VZA di Viola e Zandonai e la Scuola di Alpinismo Mmove, che insieme hanno elaborato specifiche procedure e appositi disclaimer informativi, finalizzati a rendere più consapevole la scelta di ogni singola attività outdoor offerta dalla scuola.
La collaborazione di Climbing Technology è stata il secondo step ed è consistita in un sistema di tracciabilità, controllo e gestione “virtuosa” di ogni singola attrezzatura messa a disposizione dalla Scuola di Alpinismo Mmove.
Infine il terzo step è stato messo in campo con Ortovox, con il programma didattico di Ortovox Safety Academy, ampiamente spigato da Manuel Lugli per Ortovox.
Presto anche Garmin entrerà a far parte del progetto Safety First.
Tatiana Bertera