Vi avevamo già parlato di Aurai, il film realizzato grazie al sostegno di Aku e che vede come protagonista la guida alpina della Valsugana Peter Moser alle prese con una avventura non alla portata di tutti.
Peter Moser è guida alpina e atleta della montagna con un profilo poliedrico, in grado di esprimersi ad alti livelli in ogni contesto alpinistico. La sua prima ascensione a 12 anni sulle Torri del Vajolet con lo zio e poi un susseguirsi di decine di altre ascensioni: dapprima sulle grandi vie classiche delle Dolomiti e delle Alpi Occidentali, poi sugli itinerari più impegnativi e ambiziosi. Con compagni di cordata oppure da solo. A dirla tutta Moser è un solitario, chi lo conosce lo sa. Ama le sue montagne e spesso ama vivere in solitudine, in un rapporto tanto intimo quanto personale.
In Aurai, Peter racconta la sua avventura sulla catena montuosa del Lagorai-Cima d’Asta. Tutte le 200 cime oltre i 2.000 metri della catena in una quindicina giorni, affrontando giornalmente diverse decine di chilometri con oltre 6.000 metri di dislivello. Un progetto ambizioso e impegnativo, per molti bravi alpinisti può essere l’obiettivo di una vita.
“In questa esperienza mi sono scrollato di dosso per l’ennesima volta ogni regola e ogni schema mentale, sono tornato nel mio habitat con la scusa di rimanerci il più possibile da solo. Mi ha accompagnato unicamente la neve sotto i piedi, il vento tra i capelli, lo sguardo rivolto all’orizzonte e nelle orecchie solo il rumore del mio respiro. Ho scelto di affrontare questo percorso mettendo tutto quello che fa parte di me e del mio alpinismo: leggero, veloce e da solo, scegliendo i versanti tecnicamente più belli e impegnativi. Non ho pianificato troppo, ho voluto affrontare giorno dopo giorno le innumerevoli cime, scegliendo solo un punto di partenza senza sapere dove sarei arrivato la sera. Per muovermi mi son affidato solo al mio istinto, nessuna carta, nessuna tecnologia o orologio ad aiutarmi. Semplicemente il mio sguardo e i miei occhi a guidarmi verso una cima dopo l’altra. Gran parte del percorso si è svolto su creste anche fortemente esposte, che andavano ben oltre i classici itinerari di alpinismo e scialpinismo, spesso con l’incognita di non riuscire a passare. Non è stata un’impresa, ma una grandiosa avventura: camminando, scalando, sciando, ho visto camosci, aquile, galli cedroni e lupi, mi son sentito ancor una volta di far parte di questo ambiente e ne ho gioito. E tutto questo va ben oltre la pura performance sportiva.”
Dal 2019 Peter Moser collabora con Aku come tester e consulente nello sviluppo delle calzature da alpinismo. Suo il contributo tecnico per la messa a punto del nuovo modello da approach di AKU ROCK DFS GTX, nei negozi a partire dalla prossima stagione primavera-estate 2021. Nelle sezioni alpinistiche del progetto AURAI, Peter ha utilizzato il nuovo modello AKU HAYATSUKI GTX.