Non solo gli impianti, ma anche le piste restano chiuse, visto che in Valtellina vige il divieto assoluto di fruizione delle stesse sia in salita che in discesa. Questo il mesaggio inviato dal prefetto di Sondrio e riportato dalla pagina Facebook di PuntoLivigno che fa capo al sindaco Damiano Bormolini. Secondo quanto comunicato, ci saranno rigidi controlli sulla fruizione delle piste da sci da parte delle Forze dell’Ordine.
La decisione arriva per nome del prefetto Pasquariello che, dopo aver constatato il notevole afflusso di sciatori sulle piste da neve del comune di Livigno ha convocato in videoconferenza una Riunione Tecnica di Coordinamento delle Forze di Polizia per un esame congiunto della problematica concernente la corretta interpretazione da attribuire all’espressione “impianti nei comprensori sciistici”.
In occasione di questa riunione è stato evidenziato che, per le caratteristiche morfologiche del territorio livignasco, è possibile raggiungere le piste da sci in vetta anche con mezzi privati (automobili, bus) il che, per quanto riguarda in particolare le persone che stazionano in attesa di prendere gli autobus, potrebbe replicare le condizioni di assembramento che si vogliono evitare con il divieto di uso degli impianti di risalita.
Al termine della riunione, il prefetto ha investito della problematica la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri della Salute e dell’Interno nonché la Regione Lombardia.
L’art. 2, comma 1 della legge n. 363/2003 richiamato dall’art. 13, comma 2 della legge n. 26/2014 della Regione Lombardia fa riferimento al concetto di “aree sciabili attrezzate”, ovvero alle “superfici innevate, anche artificialmente, aperte al pubblico e comprendenti piste, impianti di risalita e di innevamento, abitualmente riservate alla pratica degli sport sulla neve quali: lo sci, nelle sue varie articolazioni; la tavola da neve, denominata snowboard; lo sci di fondo; la slitta e lo slittino; altri sport individuati dalle singole normative regionali”.
La prefettura precisa che restano fruibili le piste non collegate agli impianti di risalita per la pratica dell’attività sportiva di base e fermo restando il rispetto delle prescrizioni anti-Covid vigenti per la specifica attività. Resta salva, da ultimo, la possibilità di adoperare le piste nell’eventualità in cui ciò si renda necessario, sia da parte del personale impiegato sia da parte degli ospiti presenti, per raggiungere le strutture ricettive ubicate in vetta, lì dove non via sia altro modo per raggiungerle.