Osprey accanto a Nimsdai nella sua ascesa invernale del K2

Alpinismo Brand People
10 Dicembre 2020

Nuova impresa per l’alpinista da record e ambassador di Osprey Nimsdai Purja MBE, anche se questa volta proverà l’impossibile: l’ascesa invernale del K2.

Considerato una delle vette più inaccessibili al mondo, il K2 non è mai stato scalato d’inverno e ciò costituisce una delle più grandi sfide alpinistiche di tutti i tempi.

Il brand americano è già stato al fianco dell’alpinista lo scorso anno, supportandolo nel Nimsdai’s Project Possible, un progetto che ha previsto il raggiungimento di 14 tra le vette delle montagne più alte del mondo, in sei mesi e sei giorni.

Ma l’alpinista nepalese, ex Gurka dell’esercito britannico, non si accontenta e alza ogni anno la propria asticella in fatto di imprese. Dunque quest’anno la sfida sarà ancora più difficile: il K2, d’inverno.

8.611 metri e terza vetta tra gli ottomila, per il più alto tasso di mortalità di scalata dopo l’Annapurna e il Nanga Parbat, il K2 è anche conosciuto come la “Montagna Selvaggia” a causa anche della sua elevata difficoltà alpinistica. E l’inverno non fa altro che aumentare ulteriormente le difficoltà di questa impresa in un luogo pericoloso, con venti che raggiungono la forza di un uragano, temperature al di sotto dei -65 gradi e una pressione barometrica estremamente bassa, che comporta la carenza di ossigeno. Il più piccolo degli sbagli quindi può avere conseguenze catastrofiche.

Il più grande, il più difficile, l’ultimo.

“Ci sono innumerevoli ragioni per cui il K2 rimane l’unico 8000 non ancora scalato durante la stagione invernale. Anche in condizioni alpinistiche estive, più favorevoli, il K2 si è guadagnato la reputazione di “Montagna Selvaggia”, che ha chiaramente contribuito al suo grande fascino per generazioni di alpinisti. L’inverno porta con sé un livello di pericolo e sfida completamente diverso. Dal 1987/88, numerose squadre hanno tentato l’invernale al K2 e tutte hanno fallito. Non solo la verticalità delle vie e l’esposizione complessiva rendono la salita tecnicamente impegnativa, ma è il tempo  il grande avversario di sempre sul K2, tutto l’anno. I venti in vetta raggiungono la forza di un uragano, le temperature sono ben al di sotto di -65 gradi e con la bassa pressione barometrica dell’inverno c’è ancora meno ossigeno – quindi i margini di errore devono essere nulli. Il più piccolo errore può avere conseguenze catastrofiche”.

Questo è ciò che riporta Nimsdai Purja MBE sul suo sito personale.

K2 Winter, questo il nome dell’impresa, prevede un primo spostamento dal Regno Unito al Pakistan, durante il quale Nimsdai sfrutterà la serie di zaini Osprey Transporter per portare tutto il suo kit di sopravvivenza. Questi zaini da spedizione sono caratterizzati da materiali altamente resistenti e idrorepellenti.

Durante la scalata, invece, Nimsdai userà e testerà, tra gli altri, il nuovo Talon Pro di Osprey: progettato per essere utilizzato in ambienti outdoor estremi, il Talon Pro è al culmine della sua innovazione in quanto giunto alla sua quinta evoluzione di design. Il tessuto in Molecular Polyethylene, privo di PFC, garantisce una resistenza estrema, mentre lo schienale stampato a iniezione offre comfort e stabilità.

Il Talon Pro fa parte dell’innovativa collezione Spring 2021 di Osprey e sarà disponibile da gennaio 2021.

Ci sono molte ragioni per cui l’inverno K2 rimane non reclamato; ma solo una squadra è nella migliore posizione per vincere questa ultima grande sfida alpinistica.

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