Oberalp Virtual Convention: la prospettiva femminile sulla montagna

Abbigliamento Donne
30 Ottobre 2020

“Trasformare la nostra Convention in un formato virtuale non è stata solo una necessità, ma anche un compito impegnativo. L’interpretazione virtuale di una sfilata di moda è stata una vera e propria sfida, ma il risultato è notevole“, ha commentato Christoph Engl, ceo del Gruppo Oberalp rispetto alla Virtual Convention andata in scena il 29 ottobre nella location esclusiva del Messner Mountain Museum a Plan de Corones, in Alto Adige. Fondato da Reinhold Messner e dedicato agli sport tradizionali di montagna, alla storia della montagna e all’alpinismo, il museo è stato trasformato in una straordinaria passerella innovativa, mettendo in scena i punti chiave dei marchi nel suggestivo e iconico edificio progettato da Zaha Hadid. “Questo luogo magico è perfetto per noi: riflette l’essenza dell’alpinismo nella sua interezza. Questo è esattamente ciò che vogliamo ottenere con i nostri marchi“, ha spiegato Christoph Engl.

La sfilata di moda è stata però solo una parte di ciò che Salewa, Dynafit, Pomoca, Evolv, Wild Country e LaMunt hanno da raccontare. Infatti, sulla piattaforma digitale convention.oberalp.com sono ancora disponibili showroom virtuali a 360° e video dei prodotti.

LaMunt

Come vi abbiamo raccontato ieri, Oberalp ha ufficialmente presentato LaMunt, il nuovo arrivato tra i marchi della brand house, che si rivolge a donne sicure di sé che vogliono vivere la montagna a modo loro. Il marchio è la risposta del gruppo al crescente numero di donne che praticano sport di montagna e che sono alla ricerca di un abbigliamento che soddisfi le loro esigenze, senza compromessi in termini di funzionalità ed estetica, perché la frequenza delle attività, il livello di abilità e la velocità sono di secondaria importanza, di fronte alla passione per la montagna.

L’indagine sulle donne
Come base per il lancio sul mercato del nuovo marchio LaMunt, Oberalp ha commissionato uno studio semiotico al centro Karmasin Behavioural Insights di Vienna, uno degli istituti di ricerca comportamentale più riconosciuti a livello internazionale, che ha analizzato i bisogni, le abitudini e gli atteggiamenti delle donne negli sport outdoor. Sono stati coinvolti quattro Paesi e 80 donne, che hanno collaborato in occasione di un workshop di 27 ore.

LaMunt, nuovo marchio di sport di montagna creato da donne per donne

L’analisi è partita da un concetto assodato: il mondo della montagna è ancora oggi dominato dagli uomini, anche a livello simbolico, mentre i membri del gentil sesso sono “lì per sembrare belle”. Un pensiero che deriva in generale dal passato, secondo cui le donne debbano occuparsi della casa e non del lavoro, avendo anche meno abilità fisiche. La donna, infatti, è considerato leggero, emotivo, sensibile, forte entro certi limiti e con un corpo esile e fine. Per questo motivo è sempre stato ritenuto che solo gli uomini fossero in grado di raccogliere le sfide lanciate dal mondo outdoor e in grado di affrontarle.

Quello che ha voluto fare Oberalp, invece, è stato andare oltre i cattivi pregiudizi e gli antichi stereotipi per far emergere il rinnovato ruolo delle donne in montagna, presentando un prodotto adeguato e attinente. “La montagna è una fonte di forza: scelgo di affrontare la sfida con il mio fisico in forma e la montagna mi dà energia in cambio”, “Sono connessa alla natura e a tutti gli esseri viventi, quindi voglio proteggere questo mondo naturale”, “Vivo le montagne con il mio corpo pieno di sentimenti: fisicamente, mentalmente e spiritualmente”. Queste alcune delle dichiarazioni estrapolate dallo studio, che hanno permesso di scoprire il nuovo modo di essere donna, che non vuole conquistare la montagna come gli uomini, ma vuole viverla e godersela, superando le sfide che gli pone davanti con il proprio corpo e le proprie capacità.

Così si è scoperto che funzionalità, comfort e vestibilità sono le caratteristiche a cui le donne danno maggiore importanza nella scelta di un capo o attrezzatura, seguiti dal design e solo dopo dal prezzo. Non solo, sono disposte a pagare di più rispetto agli uomini e non disdegnano l’acquisto di seconda mano per zaini, giacche, abbigliamento premaman e per bambini. Inoltre, è emerso che i capi più problematici includono non solo pantaloni, zaini e scarponi da montagna, ma anche e soprattutto top e reggiseni sportivi, che devono garantire sostegno e comodità nella pratica. Apprezzato, infine, un servizio di riparazione per suole e zip.

Troverete la ricerca completa dell’istituto di Vienna sul numero 11 di Outdoor Magazine.

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