Brand sportivi ottimisti per l’inizio della stagione invernale

Market
28 Ottobre 2020

Le persone hanno più voglia di fare sport che in passato. Questa è uno delle (poche) conseguenze positive che il Covid ci ha lasciato nella sua prima ondata di contagi, dunque l’outdoor e in generale gli sport individuali che possono svolgersi all’aperto, hanno osservato un rilevante incremento nel numero di praticanti negli ultimi mesi. In un comunicato di ISPO, il dottor Kai Hudetz, amministratore delegato di IFH, parla addirittura di un boom economico speciale in alcune aree del mercato sportivo, perché l’attenzione a temi come il fitness, la salute e l’alimentazione è aumentata proporzionalmente. Di certo questo atteggiamento non cambierà nel prossimo inverno, quindi l’industria dello sport – in particolare quella invernale che si appresta ad iniziare – guarda avanti con positività.

Tutti concordano sul fatto che gli sport invernali non sono ad alto rischio e non hanno un grande potenziale di infezione, perché vengono praticati all’aria aperta e le distanze possono essere mantenute senza problemi. Ma non bisogna dimenticare che la ripresa dell’attività principale è legata direttamente anche ad alloggi, scuole di sci, après-ski, eventi e trasporti, per questo motivo ciascun settore sta attualmente lavorando per trovare delle soluzioni che vadano incontro alle esigenze di tutti. Ad esempio, per aumentare la sicurezza e portare nuove vendite al commercio al dettaglio, l’industria dell’abbigliamento sportivo ha iniziato da tempo a sviluppare le maschere bocca-naso, per cui oggi offre anche prodotti con filtri integrati.

Tuttavia, visto il proseguo dell’emergenza sanitaria, i produttori si aspettano un cambiamento nel comportamento dei consumatori, con gli sport invernali come sci alpinismo, freeride, sci di fondo e l’uso delle ciaspole, che saranno particolarmente apprezzati quest’anno. Ma anche gli sport lontani dalle montagne si aspettano una crescita rispetto al passato, come la corsa o il boulder. In un recente studio, infatti, Schöffel ha dimostrato che, durante il lockdown, molte persone hanno imparato a comprendere e gradire il valore delle attività all’aperto e “siamo sicuri che continueranno a farlo in modo più intenso in futuro”, ha spiegato il ceo Peter Schöffel, come aveva già ricordato.

Osservando l’assortimento del vestiario, molti produttori hanno ridotto, riorganizzato o posticipato parte delle loro collezioni invernali in risposta alla chiusura dei negozi e alla mancanza di vendite al dettaglio a causa della quarantena. Tuttavia, questo inverno, non dovrebbero mancare nuovi incentivi all’acquisto.

Sebbene la pandemia abbia causato molti danni nel settore, molti vedono anche un’opportunità in essa: “Tutti abbiamo imparato che si può crescere con nuove sfide. Sono orgoglioso di come molte cose abbiano funzionato bene e, con molti partner, le soluzioni sono state trovate anche con comprensione reciproca” ha affermato il ceo di Jack Wolfskin Melody Harris-Jensbach. Secondo Schöffel, invece, la situazione attuale rappresenta “sia una necessità che un’opportunità per cambiare”.

Per quanto riguarda le fiere, invece, anche se nessuno vuole porre fine alla loro realizzazione in presenza, devono necessariamente proiettassi al futuro con coraggio e creatività, sviluppando nuovi incontri ibridi che sfruttino elementi digitali, perché la loro rilevanza continuerà ad essere considerevole.

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