Ripartire Insieme/ Intervista al direttore vendite di Cisalfa: “Stiamo scaldando i motori”

coronavirus
6 Maggio 2020

In questa fase 2, ci stiamo concentrando molto sui negozianti, su come si stanno organizzando per ripartire e sulla loro visione del futuro. Nel concreto come si stanno comportando in vista della riapertura dei loro store? Come stanno vivendo il momento i negozi più specializzati e i più grandi gruppi come Cisalfa? A fornirci una panoramica e a rispondere a queste domande è stato Boris Zanoletti, direttore vendite del gruppo Cisalfa Sport.

In che modo vi siete interfacciati con le aziende in questo periodo?
Cisalfa Sport parte da una posizione privilegiata perché è da sempre in ottimi rapporti con i suoi fornitori. Vi è una relazione costante, che in questo periodo per ovvi motivi, si è intensificata.
La parola chiave per mantenere i rapporti ben saldi è sicuramente collaborazione: ci siamo confrontati con i nostri fornitori (via remoto ovviamente) e l’argomento principale è stato come gestire insieme le situazioni legate allo stop delle vendite fisiche e alle conseguenze che ne deriveranno nei prossimi mesi.
Tra cui, ad esempio, la riorganizzazione del flusso delle merci, dei tempi della consegna, degli ordini a medio e lungo termine ed in generale delle condizioni del rapporto.
Un punto cardine è stato invece come allinearci in merito alle nuove campagne di comunicazione e agli spostamenti dei lanci dei nuovi prodotti.
I nostri rapporti con le aziende sono quasi sempre gestiti da account dedicati che si interfacciano direttamente con i diversi headquarter internazionali. Tramite questa modalità, abbiamo un filo diretto con i vertici e la comunicazione tra noi, non dovendo superare vari livelli di filiera, è più efficace.

Quali saranno i passaggi per la riapertura?
Dal momento che non vi è una conferma ufficiale in merito alla riapertura dei negozi, possiamo ipotizzare che venga fissata non prima del 18 maggio, ma dovremo osservare come si evolverà la curva dei contagi.
Nel frattempo stiamo “scaldando e motori”, accelerando nelle attività che sono già state normate dal governo, come ad esempio la sanificazione dei locali (iniziata questa settimana), l’istituzione di un protocollo di sicurezza, di un organismo di controllo, di procedure aziendali e dell’informativa ai dipendenti.
Un nodo da sciogliere è sicuramente se le misure di prevenzione saranno obbligatorie solo per i dipendenti e quindi, nello specifico, se dovrà essere il retail a garantire la sanificazione di ogni prodotto, o se sarà compito del cliente prendere le misure di prevenzione (ad esempio utilizzare i guanti per toccare i prodotti). Lo scenario può cambiare da un momento all’altro.

Avete iniziato o continuato a vendere online e con che incidenza percentuale rispetto al vostro stesso fatturato totale (vendite fisiche + online) dello stesso periodo del 2019?

Dobbiamo partire da una premessa importante: cosa rappresenta l’e-commerce per Cisalfa. Due anni fa è stata modificata l’organizzazione aziendale in un’ottica di full service, portando l’e-commerce direttamente all’interno all’azienda, mentre prima era gestito esternamente. Oggi vi è un reparto digital , tecnologicamente molto evoluto, che si occupa dell’e-commerce, insieme alla gestione dei social. Siamo davvero fieri di queste attività. L’e -commerce è sempre rimasto attivo anche in questo periodo e ha avuto un’incidenza importante rispetto al fatturato totale. A fine anno fiscale (che per noi chiude a febbraio) le incidenze dell’e-commerce sul fatturato sono state del 3,5%, ma il nostro piano prevede di raggiungere in 24-36 mesi un’incidenza tra il 7% e il 10%. Durante questi due mesi di lockdown invece la situazione si è ribaltata: l’online ha inciso il 100% sul fatturato totale, ma la cosa interessante è che in 60 giorni il fatturato dell’e-commerce, rispetto agli stessi mesi del 2019, si è triplicato. Un dato molto significativo. La categoria di prodotti più venduta online è stata quella legata al fitness indoor.

Quali sono le restrizioni imposte e come le gestirete?
In merito alla salute dei nostri dipendenti, la normativa è molto chiara e per ora ci attiviamo in questa direzione. Ci adatteremo anche alle nuove normative quando arriveranno… la voglia di ripartire è tanta, ma sempre nel rispetto delle regole.
Dal mio punto di vista, l’aspetto più delicato che dovremo considerare è il lato psicologico del cliente. Emergeranno dubbi e paure, ma anche nuove esigenze da interpretare velocemente. In sostanza cambierà l’experience all’interno del negozio. In proporzione ci preoccupano meno le normative.

Nello specifico, come gestirete la sanificazione del negozio e i prodotti se diventasse obbligatoria per tutti?
È sicuramente un aspetto che gestiremo nel migliore dei modi, perché sicurezza e salute sono i nostri valori prioritari. Per il resto, non mi è possibile scendere nel dettaglio, poiché la situazione è ancora in evoluzione.

Quale sarà il vostro regolamento per i clienti? E per i dipendenti?
Sicuramente ci sarà un regolamento per entrambi, dipendenti e clienti, ma per ora, fino al prossimo decreto, non sappiamo come verrà strutturato nello specifico. Due punti cardini sono la distanza di sicurezza e l’uso delle mascherine, mentre per quanto riguarda i guanti, ad oggi la normativa dice che sono obbligatori solo nelle attività alimentari, ma ci stiamo comunque attivando per averne a disposizione. La misurazione della temperatura è invece a discrezione del datore di lavoro e noi, che teniamo alla salute dei dipendenti e dei clienti, avremo sicuramente dei rilevatori di temperatura, nel caso diventasse una pratica obbligatoria saremo pronti a gestirla.

Venderete mascherine per lo sport?
Al momento diciamo che non riteniamo di farlo. Lo sport è anche libertà. Chi pratica sport di solito lo fa per sfogarsi e di conseguenza dovrebbe essere un momento in cui potersi togliere la mascherina. Ovviamente se il mercato ci chiederà di adattarsi alla vendita di mascherine sportive risponderemo al meglio. Sarebbe poco professionale non adeguarsi.

Come vedete il futuro dei negozi specializzati running/outdoor e dello sport in generale?

Innanzitutto va fatta una distinzione tra mercato e retail. Per quanto riguarda il primo caso, essendo il running e l’outdoor due sport praticabili individualmente, ma sempre rispettando il distanziamento sociale, ci sarà una crescita inevitabile. In particolare esploderà il trekking, viste le restrizioni che si avranno al mare e sulle spiagge. A mio avviso una grande quantità di persone non avrà bisogno di prodotti super tecnici, ci saranno molti neofiti, con un potere di spesa inferiore al solito, soprattutto a causa di questo terribile periodo. Di conseguenza la gente avrà minori possibilità di investire in uno sport al quale si approccia per la prima volta. Tornando ai negozi specializzati, ritengo che, una volta interpretate le nuove esigenze del consumatore, ognuno farà la sua parte. Certo l’ultra-specializzato non sempre permette di intercettare le esigenze della massa.

Cosa vi aspettate dal primo periodo dopo l’apertura?
Ritengo che potrebbe essere diverso da regione a regione. Non tutti hanno vissuto questo periodo allo stesso modo. Al Nord rimarrà qualche incertezza iniziale, mentre al Centro Sud sarà forse più semplice e veloce tornare a fare shopping. Ci vorrà tempo e capacità di adattarsi, soprattutto per il consumatore. L’acquisto sarà meno d’impulso, ma più ragionato.

Quali aspetti negativi e quali invece positivi vi lascerà questa pandemia?
Non parlerei di aspetti negativi, ma di sofferenza e dolore per chi ha perso qualcuno, in condizioni davvero terribili. La positività verrà da una nuova presa di coscienza e dalle riflessioni che ognuno di noi ha fatto in questi mesi. Per quanto riguarda la nostra attività, siamo ottimisti. In molti hanno capito l’importanza dello sport per elevare la qualità della vita. Sicuramente avremo tanti nuovi clienti.

Riuscite ad avere una previsione temporale per tornare ai livelli di fatturato pre-crisi?
Quando ci siamo fermati, stavamo vivendo una fase di grande sviluppo, da record direi. Oggi è come se fossimo tornati indietro di due anni, ma contiamo su un recupero progressivo, ma veloce. Certamente nel 2021 torneremo a correre.

Ti è piaciuto questo articolo?

Condividilo su

NEWSLETTER
Unisciti alle altre 40.000 persone Ricevi la nostra newsletter settimanale dove parliamo di sport, prodotto,
aziende e tutte le novità del mondo del Trade Sport
Iscriviti ora