Come si stanno riorganizzando i negozi specializzati per la riapertura del 18 maggio?
E quali sono le speranze per il prossimo futuro?
L’abbiamo chiesto a Carlo Pioltelli e Luca Podetti, titolari del negozio specializzato Runaway di Milano.
In che modo vi siete interfacciati con le aziende in questo periodo?
Poche aziende ci sono state vicine in questo periodo. A parte una grossa azienda, con la quale abbiamo organizzato anche delle attività social e con la quale abbiamo avuto qualche video call, e un’altra con la quale abbiamo avuto un paio di telefonate. Da nessuna delle altre abbiamo ricevuto chiamate o mail, e ci siamo interfacciati solo con l’amministrazione per lo slittamento delle fatture.
Quali saranno i passaggi per la riapertura?
Siamo in attesa di maggiori dettagli in merito a un’eventuale sanificazione del negozio, dei prodotti e altri dispositivi necessari.
Avete iniziato o continuato a vendere online e con che incidenza percentuale rispetto al vostro stesso fatturato totale (vendite fisiche + online) dello stesso periodo 2019?
Abbiamo iniziato con l’online solo dopo la chiusura, prima non lo facevamo. Da subito con il canale ebay, e da pochi giorni abbiamo un nuovo sito e-commerce. Prima del lockdown totale ci siamo arrangiati con spedizioni e consegne a domicilio a Milano.
Quali sono le restrizioni imposte e come le gestirete?
Ancora non lo sappiamo, siamo in attesa di maggiori dettagli. Fortunatamente avremo modo di gestire al meglio gli spazi e gli spostamenti dei clienti all’interno del negozio grazie all’ampia metratura dei nostri locali.
Nello specifico, come gestirete la sanificazione del negozio e i prodotti se diventasse obbligatoria per tutti?
Dipende, se per sanificazione si intende l’utilizzo di un semplice sanificante o di un germicida/virucida, in tal caso dovremo provvedere all’acquisto. Provvederemo comunque prima della riapertura alla sanificazione di tutti gli spazi e, durante le giornate di lavoro, saremo riforniti di guanti e mascherine per noi e per i clienti.
Quale sarà il vostro regolamento per i clienti? E per i dipendenti?
Dipende, siamo in attesa di maggiori dettagli. Come titolari useremo guanti mascherine e gel anti batteri e forniremo gli stessi dispositivi ai clienti direttamente all’ingresso del negozio.
Cosa vi aspettate dal primo periodo dopo l’apertura?
Ci aspettiamo collaborazione ed empatia da parte dei clienti e dei fornitori, oltre al rispetto delle regole. Sicuramente per tutti ci sarà voglia di ripartire.
Venderete mascherine per lo sport?
Stiamo valutando, probabilmente non saranno obbligatorie, ma abbiamo già contatti con brand che le hanno prodotte. Se non saranno obbligatorie per fare sport, difficilmente la gente le vorrà comprarle. Inoltre abbiamo già studiato delle mascherine personalizzate da omaggiare all’acquisto di altri prodotti.
Come vedete il futuro dei negozi specializzati running/outdoor e dello sport in generale?
Siamo fiduciosi, lo sport outdoor è consentito e crediamo che molti abbiano voglia di ricominciare. Come sapete il nostro focus è il trail running e, appena sarà possibile, porteremo nuovamente i nostri clienti/amici a correre sui sentieri come abbiamo sempre fatto.
Quali aspetti negativi e quali invece positivi vi lascerà questa pandemia?
Negativi: l’egocentrismo di alcuni fornitori che si sono preoccupati unicamente dei loro interessi, del proprio benessere e della propria utilità porterà a difficoltà economiche e non solo; il running in generale poi sarà affrontato più in solitaria che in gruppo e il fatto che per un po’ non ci saranno più gare, influirà negativamente sul mondo della corsa.
Positivi: sicuramente la disponibilità e l’empatia della gran parte di fornitori e dei clienti che ci darà la possibilità di continuare con entusiasmo; abbiamo avuto un grande successo con l’emissione dei “Runaway Bond”, le persone ci sono state molto vicine, non solo i nostri clienti affezionati, ma anche nuovi clienti; un altro aspetto positivo, secondo noi, è che con la chiusura delle palestre fino a data da destinarsi, chi vorrà mantenersi in forma prenderà in considerazione la corsa e per noi sarà vantaggio.
Riuscite ad avere una previsione temporale per tornare ai livelli di fatturato pre-crisi?
Non abbiamo una lunga storia come negozio, nonostante le nostre esperienze in fatto di corsa e trail siano invece decennali. Una crisi come questa, in un negozio giovane e appena nato, influirà tantissimo e per lungo tempo, ci vorranno mesi per rimettersi in pari. Purtroppo è capitata nel momento in cui stavamo ingranando bene, con gennaio e febbraio andati benissimo e marzo iniziato alla grande. Questo però ci fa ben sperare per una ripartenza super. Tutto dipenderà dalle persone, e dai regolamenti che ci saranno imposti per legge. Purtroppo siamo stati un po’ lasciati soli da chi ci governa, e dalle banche, noi e tutte le piccole imprese come la nostra. In generale siamo molto fiduciosi che tutto tornerà alla normalità, anzi, le persone avranno voglia di stare all’aria aperta e fare sport molto più di prima.
Manuela Barbieri