Pau Capell a stare fermo soffre. Lui che è tra più forti trail runner al mondo, sta organizzando la sua quarantena per provare a non perdere l’allenamento di un fisico che gli ha permesso di vincere l’ultima edizione dell’Ultra Trail du Mont Blanc oltre a portarlo a compiere sfide e imprese da super atleta.
Supportato da The North Face, lo spagnolo classe 1991 ha già conquistato alcuni dei titoli più importanti del circuito mondiale attestandosi nell’Olimpo della disciplina insieme ad altri nomi sacri come quelli di Tòfol Castanyer e Kilian Jornet. Proprio con loro si è fatto promotore di un evento che sabato 28 marzo ha coinvolto 7.429 runner con l’obiettivo di raccogliere fondi per supportare il team di medici e ricercatori della Fundación Lucha contro l’AIDS, l’IrsiCaixa e l’Hospital Universitario Germans Trias i Pujol.
La challenge è stata quella di correre una maratona in casa. O meglio, da un minimo di un chilometro al massimo di una maratona da correre come si riesce, chi sul tapis roulant, chi intorno a un tavolo, chi in giardino. In totale sono stati raccolti 82.940 euro e corsi 73.747 chilometri.
Ciao Pau, come stai? Dove stai trascorrendo la tua quarantena?
Sto bene, sono in una cittadina vicino a Barcellona a poche centinaia di metri dalle montagne. Nella mia vita normale vivo in Andorra, ma quando è iniziato il lockdown mi trovavo qui, a casa dei miei genitori e qui sono rimasto.
Non è strano per te vedere le montagne là fuori e non poterle raggiungere?
Molto! Ma so che è la cosa giusta da fare. Non ho mai avuto bisogno di essere soccorso e non temo di stare da solo in montagna, però sento che se uscissi farei la cosa sbagliata e sarebbe solo un atto egoistico. Seguo le direttive. È giusto così e fare altrimenti sarebbe mettere inutilmente a repentaglio la mia salute e quella degli altri.
Ma di stare fermo non sei capace, così ti sei inventato la #YoCorroenCasa Challenge: ci puoi spiegare com’è nata l’iniziativa?
È nata quasi per gioco, su twitter. Mi scrivevo con Castanyer e Jornet e ci prendevamo in giro sui nostri allenamenti casalinghi lanciandoci sfide a vicenda. A quel punto è intervenuto il giornalista Albert Jorquera che ci ha proposto di trasformare quella conversazione, quella sfida virtuale, in una vera e propria challenge. Inutile dirvi che l’iniziativa ci è piaciuta molto e ci ha molto coinvolto. Così abbiamo creato il #YoCorroenCasa Challenge, fissandolo per sabato 28 marzo.
Con quale obiettivo?
L’obiettivo è stato quello di raccogliere fondi per sostenere alcuni ospedali spagnoli nell’emergenza Covid-19. L’iscrizione era a donazione libera, ognuno poteva offrire quello che voleva e in cambio riceveva un pettorale da stampare a casa. Una volta ricevuto il pettorale, ci siamo dati appuntamento su Youtube e Instagram per una diretta a partire dalle 8.30. Abbiamo corso tutti insieme e noi ci siamo ripresi dando la possibilità a tutti di correre insieme a noi. Abbiamo visto di tutto, dai tapis roulant, alle corse in salotto, fino a quelle in giardino.

Tu dove hai corso?
Io sul tapis roulant e ho portato a termine i miei 42 km insieme ai miei soci! Alla fine della challenge a tutti gli iscritti è arrivato a casa un diploma di finisher! Abbiamo raccolto una bella somma che è stata interamente devoluta per l’emergenza. Nel nostro piccolo, abbiamo fatto qualcosa di grande.
Come ti stai allenando in casa?
Alterno corsa e potenziamento. Ma se di solito passo 5/6 ore ad allenarmi, qui dopo 3 ore sono stanco. Il fatto è che la testa fa tantissimo e lei non è tranquilla perché sa che là fuori c’è qualcosa che non va. Dormo male e mi sveglio anche più di una volta ogni notte. Anche se questo potrebbe essere un buon momento per rilassarsi, la mente non vuole perché non è stabile ed è sempre in allerta. Per questo cerco di sfogare il più possibile e anche per mantenere il mio fisico allenato.
Cos’hai imparato dal tuo sport?
I traill runners sono persone solitarie, riescono a correre anche 5 ore da soli e imparano nel loro sport a gestire il tempo. Nella solitudine imparano a organizzarsi, pensare e anche questi giorni non sono così terribili come possono essere invece per altri. Forse le persone normali che hanno un lavoro stressante e che non si fermano mai, vivono questi giorni in modo più pesante: hanno all’improvviso del tempo e non sanno cosa farnese.
Quale messaggio vuoi mandare alla community degli sportivi in questo momento di emergenza?
Vorrei solo ricordare a tutti che quando si potrà uscire di nuovo ad allenarsi, sarà importante non stra fare. Non ha senso dopo questo lungo periodo cercare subito di affrontare lunghe distanze e allenamenti intensi. Piuttosto fate meno ore, ma meglio e più mirate in modo da evitare inutili infortuni. Cercate di prendere questo tempo per capire meglio chi siete e le connessioni con il vostro corpo. Sarà fondamentale per il poi! Cercate di essere tranquilli e di questo periodo per fare delle cose buone cose e valorizzare il tempo con i vostri cari e con voi.