“Orazio Codega, presidente e anima di C.A.M.P. dagli anni Sessanta al 2004, ci ha lasciato”.
Così C.A.M.P., attraverso un comunicato comparso sul proprio sito web, piange la scomparsa, all’età di 79 anni, di chi “con il suo lavoro, il suo esempio e la sua lungimiranza ha indicato la via del futuro all’azienda”, fondata dal nonno Nicola e portata al di fuori dei confini italiani grazie al lavoro suo e dei fratelli Benedetto, Samuele e Nicolino (foto sotto).

Codega, malato da alcuni anni, ha lasciato nella notte tra il 7 e l’8 novembre la moglie e i due figli, Eddy e Paolo, entrambi nell’azienda di famiglia. I suoi funerali si sono tenuti sabato 9 novembre presso la Chiesa parrocchiale di Premana (Lecco).
Così C.A.M.P. ha voluto salutare un’ultima volta e ricordare Orazio, “nel ricordo di un homo faber nel senso più bello e pieno, da prendere ad esempio come tutti quegli irresistibili sognatori che, con talento e tenacia, sono stati capaci di realizzare i propri sogni”.
“Ci ha salutato di notte, perché di giorno le persone come lui hanno sempre qualcosa da fare. L’operosità era il suo modo di essere, in una prospettiva di servizio che andava al di là della sua azienda. Orazio Codega era un uomo che non si accontentava, che guardava avanti mettendo a frutto il talento della lungimiranza. Sapeva cogliere con prontezza i segni dei tempi, per non farsi sorprendere dal futuro che è sempre più vicino di quanto sembri.

Fabbricare, ecco, creare qualcosa di bello e di utile, nel miglior modo possibile. In C.A.M.P. ci crediamo perché ci credeva Orazio, entrato in azienda nel 1959 e artefice principale del cambiamento: “Perché – si è chiesto un giorno – non puntare tutto sull’alpinismo?”. Aveva capito, in quegli anni di boom economico, che andare in montagna era più di un gioco. C’erano tanti appassionati, sempre più numerosi, a cui la ditta di lavorazione metallica fondata da nonno Nicola e fatta crescere da papà Antonio poteva fornire l’attrezzatura necessaria: piccozze, ramponi, chiodi, moschettoni che diventano creatività, passione, servizio.
Avanti così, allora, insieme ai fratelli Benedetto, Samuele e Nicolino e senza paura di allargare l’orizzonte prima in Europa e poi Oltreoceano, ponendo le basi dell’attuale dimensione internazionale di C.A.M.P.: un traguardo tutt’altro che scontato per una realtà nata in un piccolo paese racchiuso tra le montagne e che oggi, grazie a scelte giuste in anticipo sui tempi, è un marchio di riferimento mondiale all’insegna dell’innovazione.
E se non c’è innovazione senza ricerca e sviluppo, già decenni fa Orazio non aveva esitato a convogliare sempre maggiori risorse in questo settore, creando le solide premesse di quello che dal 2007 è l’avanzatissimo centro R&D di C.A.M.P. C’era una volta l’alpinismo, poi è arrivata l’arrampicata e infine ecco i lavori in altezza. E prima di lasciare il timone, nel 2004, il capitano aveva compreso che altri porti potevano essere raggiunti e nuovamente non si è fermato, preparando C.A.M.P. al suo attuale ruolo nel mondo della sicurezza sul lavoro: una visione lungimirante, come detto, lasciata in eredità ai figli e ai nipoti indirizzati sulla sua strada”.